Venerdi 31 ottobre il Comitato UISP Marche ha partecipato al convegno “Fuorigioco – Calcio e società in un mondo alla deriva”, organizzato dall’Istituto Gramsci Marche presso la Mole Vanvitelliana di Ancona.
L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di confronto sul ruolo del calcio come spazio di emancipazione sociale e strumento di cambiamento culturale.
Un ringraziamento ai relatori Giorgio Antonino (Balon Mundial), Alberto Urbinati (Liberi Nantes) e Silvana Pazzagli (Ancona Women Respect), e ai nostri rappresentanti Giovanni Barone, Daniel Claudio Ficcadenti e Simone Ricciatti, che hanno illustrato l’esperienza di Matti per il Calcio.
Nel corso dell’intervento è stato evidenziato come l’iniziativa, promossa dalla UISP a livello nazionale, utilizzi il calcio come strumento di inclusione e di benessere, valorizzando la partecipazione di persone che vivono situazioni di disagio mentale insieme a operatori, familiari e volontari. Matti per il Calcio concretizza i principi della Legge Basaglia, promuovendo il superamento dello stigma e il riconoscimento della persona nella sua piena cittadinanza.
È stata inoltre sottolineato come la collaborazione tra istituzioni, servizi di salute mentale, mondo scolastico e realtà sportive rappresenti oggi una condizione indispensabile per costruire politiche di salute realmente inclusive.
La salute mentale, infatti, non può essere considerata solo come un ambito clinico o sanitario, ma come una dimensione collettiva che coinvolge la qualità delle relazioni, la partecipazione civica, le opportunità di socialità e di movimento.
In questo quadro, lo sport assume un ruolo strategico.
La pratica sportiva, soprattutto quando promossa con finalità sociali, contribuisce a rafforzare l’autostima, a migliorare la qualità della vita e a ridurre l’isolamento delle persone più fragili.
Progetti come Matti per il Calcio dimostrano che l’attività motoria può diventare parte integrante dei percorsi di riabilitazione psico-sociale, favorendo l’incontro tra cittadini, operatori e utenti in contesti non istituzionali ma autenticamente comunitari.
Una collaborazione stabile tra i diversi attori del territorio consente di valorizzare queste esperienze e di renderle strutturali: le istituzioni pubbliche possono garantirne la sostenibilità; i servizi di salute mentale possono integrarle nei propri programmi riabilitativi; la scuola può educare al rispetto e all’inclusione; le associazioni sportive possono offrire competenze e spazi di pratica accessibili.In questa prospettiva, lo sport non è solo attività fisica, ma un fattore di salute pubblica e di coesione sociale, capace di tradurre in azioni concrete i principi della riforma psichiatrica italiana e della missione UISP: promuovere il diritto di tutti a una vita attiva, dignitosa e partecipata.
UISP ringrazia l’Istituto Gramsci Marche per l’invito, il Ministero della Cultura e il Comune di Ancona – Assessorato alla Cultura per il sostegno all’iniziativa.
